Mutuo Soccorso Museo Virtuale

1881

Società di Mutuo Soccorso fra operai ed agricoltori Millesimo

“[…] Un nucleo di operai ed agricoltori, stimando che le forze disperse nulla di utile possono dare, promuoveva la fondazione di una Società Mutua fra i diversi elementi che costituiscono la manualità, onde dar sviluppo e raggiungere quel benessere morale e materiale cui deve tendere ogni buon cittadino”, così fu descritta nello statuto risalente al 1885, la fondazione della Società di Mutuo Soccorso fra operai ed agricoltori Millesimo (Savona).

Il nucleo promotore era formato da otto tra artigiani e contadini, che il 12 febbraio 1881 decisero di creare una catena sociale che potesse aiutare le classi meno abbienti a superare le difficoltà quotidiane.

L’organizzazione della società prevedeva che l’amministrazione fosse affidata al Presidente e a 11 consiglieri più 3 supplenti, un porta bandiera per le cerimonie ufficiali e un cassiere. L’iscrizione fu consentita ai lavoratori che avessero compiuto 17 anni, per quelli dai 12 ai 16 anni fu permessa l’iscrizione dietro autorizzazione dei genitori, senza diritto al voto fino ai 17 anni; la quota d’iscrizione variava a seconda dell’età e fu stabilito che fosse compresa tra 1 lira e 15 lire, il contributo mensile fu per tutti fissato a 50 centesimi. L’accesso ai sussidi era possibile dopo un anno dalla data d’iscrizione. Il sussidio previsto in caso di malattia fu fissato a 75 centesimi giornalieri fino a tre mesi, ridotti gradualmente con il perdurare della malattia. Fu previsto che il socio ammalato gravemente potesse essere accudito dagli altri soci nelle ore notturne. Non erano eleggibili quei soci che non sapessero leggere e scrivere. Uno dei compiti previsti per tutti i soci senza distinzioni fu quello di accompagnare il feretro del compagno nel suo ultimo viaggio presenziando alla celebrazione funebre.

Le attività del sodalizio rispecchiarono gli intenti espressi nello statuto: fu creata, a beneficio dei soci e dei loro congiunti, una scuola serale di tecniche agricole e nacque con i fondi stanziati dalla società la prima biblioteca nel comune aperta ai soci e ai cittadini e fu fondata anche la Filarmonica Operaia, ovvero, una piccola banda musicale.

Dal 1908 al 1911, la società portò avanti le proprie attività in favore dei soci non dimenticando però di fornire sostegno all’intera comunità, infatti, in occasione del terremoto di Messina del 1908, elargì aiuto economico per le popolazioni colpite dal disastro, fornì sostegno economico all’asilo del paese e nel 1911 per iniziativa di 80 soci si aprì la prima Cooperativa Agricola di Consumo che ebbe molto successo. Nel 1912 furono create anche delle squadre di soci specializzati e pronti a intervenire in caso di calamità e d’incendi per dare aiuto alla popolazione. Il sodalizio si occupò anche di creare eventi sociali con cui allietare i soci e le loro famiglie, per i quali nacquero le iniziative dei balli di carnevale, le merende e i banchetti sociali.

Nel 1915, il sodalizio modificò il proprio statuto per avere il riconoscimento come ente giuridico ottenendolo. Durante il primo conflitto mondiale la società continuò le proprie attività, seppur con fatica, visto che moltissimi soci furono chiamati sotto le armi. Nel 1926 il sodalizio acquistò un nuovo immobile per farne la propria sede sociale. A partire dal 1925, il regime fascista attuò delle pressioni sulle società di mutuo soccorso dei dintorni per smantellarle o ottenerne il controllo, La Società operai e agricoltori, per evitare di essere smembrata, decise di affidare l’amministrazione ad alcuni soci ben visti dal regime, con regolari elezioni.

Le misure cautelative prese dalla società non bastarono, nel 1933 fu smembrata per volere del partito fascista e tutti i beni passarono all’Opera Nazionale Dopolavoro la quale creò una sezione all’interno della sede sociale; i soci fecero opposizione in maniera silente, semplicemente non pagando le quote al dopolavoro o non frequentandolo, tanto da costringere l’amministrazione a vendere la sede per colmare i debiti accumulati per poi chiudere definitivamente nel 1933.

Nel 1945, all’indomani della Liberazione, si riunirono 16 ex soci che rifondarono il sodalizio. Le difficoltà affrontate furono molte, in primis la situazione economica molto critica e la perdita della sede sociale. A risolvere questo problema intervenne il Comune, che concesse a titolo gratuito alcuni locali all’interno dell’immobile dell’ufficio comunale. Il 28 ottobre 1945 si svolsero le prime elezioni della nuova dirigenza.

In breve tempo, la società ricominciò a erogare i sussidi ai soci ammalati e contribuì economicamente alle iniziative in sostegno dell’asilo, dell’ospedale e delle altre associazioni richiedenti. Nel 1948 la società incrementò le proprie iniziative dedicandosi anche ad alcune discipline sportive diventandone sponsor. Il 24 giugno 1951 si organizzarono i festeggiamenti per il 70° anno dalla fondazione della società e in quest’occasione si insignirono di medaglia d’oro 4 tra i soci fondatori ancora in vita. Nel 1952 fu modificato lo statuto introducendo una specifica all’articolo 1 il quale recita: “Dall’attività della Società esula ogni scopo politico” e l’altro cambiamento apportato fu l’inserimento all’interno del collegio sindacale della figura del sindaco pro-tempore del comune della cittadina. Nel 1976, si modificò nuovamente lo statuto per introdurre la possibilità alle donne di iscriversi al sodalizio. Il 12 febbraio 1981 si tennero i festeggiamenti ufficiali per il 100° anno della Società.

Bibliografia

  • L. Ferrando, La Società di mutuo soccorso fra operai ed agricoltori nel comune di Millesimo: 120° anniversario di fondazione, Millesimo, Edb 2001.

Scheda a cura di: Alessandra P. Giordano