Mutuo Soccorso Museo Virtuale

1851

Società Operaia di Mutuo Soccorso di Voghera

La Società di Mutuo Soccorso degli Artisti ed Operai di Voghera (allora città sabauda, ai cui abitanti lo Statuto Albertino dal 1848 concedeva la libertà di associazione) nacque il 20 luglio 1851 nella Sala Municipale, dove il successivo 1° agosto venne anche approvato lo Statuto che individuava doveri e diritti dei soci, regolamentando l’erogazione dei sussidi agli inabili al lavoro, alle vedove e agli orfani. Tra i promotori troviamo l’imprenditore tessile Cristoforo Pedamonti (primo presidente), il professor Antonio Quarone (primo segretario), l’avvocato Francesco Gallini e il tipografo Giuseppe Gatti. Gli affiliati erano 827 (96 i soci onorari). Il 28 dicembre 1862 un Decreto Reale riconobbe la Società come Ente Morale e approvò il nuovo Regolamento organico d’amministrazione interna.

Nella prima sede, l’ex Monastero femminile di Sant’Agata, vennero attivate le principali iniziative per quanto riguarda sia l’assistenza medica (medici stipendiati per la cura ed assistenza degli ammalati) sia l’istruzione dei soci e dei loro familiari (corso di insegnamento elementare serale, scuola di disegno). Nel 1867, nella sede delle adunanze venne aperta ai soci una Biblioteca Popolare. Dal 1882 si parlava di una nuova sede sociale e scolastica: il Comune concesse a titolo gratuito l’area necessaria alla realizzazione dell'edificio che venne inaugurato il 15 agosto 1885.

Gli associati erano esclusivamente maschi, ma nel 1853, su impulso di un comitato femminile diretto dalla nobildonna Clara Ferrari Da Grado, nacque la Società delle Operaie Vogheresi (250 socie, 30 onorarie) che, dopo un decennio di intensa attività sociale, entrò in crisi sino ad arrivare allo scioglimento nel 1926, con devoluzione dei fondi sociali a famiglie bisognose. Ultima presidentessa la maestra Emilia Claretto.

Nel 1901, la SOMS raggiunse il massimo delle adesioni: mille iscritti, a cui si aggiungevano 57 soci onorari che “favoriscono l’incremento della Società con i loro contributi”, tra cui anche il Municipio di Voghera. Il consistente patrimonio sociale permise (1903-1910) la costruzione di case popolari per i lavoratori su un’area donata dal Comune. Nel 1913 venne costruito nel cortile della sede sociale un grande salone da utilizzare come teatro, dotato nel 1914 di una macchina da proiezione cinematografica con cui iniziò l’attività del cinematografo.

Il 28 ottobre 1922 la sede sociale venne assaltata dalle squadre fasciste, mobilitate per la “marcia su Roma” che diedero alle fiamme registri, carte, tessere e la occuparono per farne la propria sede. Commissariata dal Prefetto e inquadrata nella Federazione Mutue e Cooperative Fasciste negli anni del Regime, solo con la Liberazione la Società venne ricostituita e il 19 maggio 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale insediò il nuovo presidente. I soci dal secondo dopoguerra sono sia uomini sia donne.  

Le attività culturali per i soci e per la città ricevettero per qualche decennio un grande impulso quando nel 1951 il Circolo Ricreativo lo Stanzone trovò la sua collocazione presso i locali della Società Operaia, nella quale venne integrato nel 1954: teatro, musica classica e jazz, fotografia, mostre di pittura e scultura, ricostituzione della Biblioteca.

Bibliografia

Bibliografia

Fabrizio Bernini e Angelo Vicini, I 140 anni della Società Operaia di Mutuo Soccorso in Voghera 1851-1991, Voghera, Comune di Voghera - Cooperativa Editoriale Oltrepò 1991

Ing. Vittorio Alberto Storchi, Le case popolari della Società di M.S. degli operai in Voghera, in Rivista di ingegneria sanitaria, Torino 1906

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Scheda a cura di: Aurora Bonfoco