Operai, farmacisti, sellai, cuochi, cucitrici sarte, contabili, impiegati e tante altre categorie di lavoratori, il 25 giugno 1865 fondarono a Gubbio l’Associazione di mutuo soccorso fra gli artieri ed operai.
Nel luglio dello stesso anno fu approvato dall’assemblea lo statuto della nascente società, che conteneva 113 articoli, con tre valori fondanti: il sostegno materiale, morale e intellettuale dei soci. Lo statuto fu redatto in maniera minuziosa, specificando anche che all’interno dell’istituzione non si faceva politica, che tutte le cariche sarebbero state coperte a titolo volontario e senza retribuzione; alle donne furono riconosciuti pari diritti e doveri dei soci uomini, il socio defunto avrebbe avuto un corteo di almeno 20 altri soci per accompagnare le spoglie al cimitero. Infine, il contributo di 15 cent. per ogni socio sarebbe stato versato in forma settimanale e segnato su un apposito libretto personale.
Nel 1870 le donne iscritte al sodalizio erano soltanto 22 e fu approvata una mozione in assemblea, con la quale fu deciso che nessun’altra donna sarebbe stata ammessa, con la motivazione riportata nel verbale della seduta: “avendo dimostrato che di troppo grave scapito sono esse alla Società stessa”. Nel 1875 fu creata una speciale commissione per controllare le richieste di sussidio avanzate dai soci, in seguito al riscontro di alcuni abusi.
Dal gennaio 1886 si istituì la Cassa di riserva, i cui sussidi venivano erogati a coloro che il lavoro aveva reso inabili, o malati cronici o troppo vecchi per esercitare ancora il proprio mestiere. Il 1891 fu un anno particolare per la società, poiché Gubbio si trovò in una situazione di carenza di vino e altri beni. La società iniziò a vendere vino, frumento e grano per i soci.
Il 21 giugno 1892 il decreto del Tribunale di Perugia definì l’acquisto da parte della Società della personalità giuridica, ai sensi della legge 3.818/1886.
La crescita della società consigliò di aprire le iscrizioni a tutti i lavoratori, una buona parte dei quali erano donne. Dal febbraio 1902 si aprì una sezione femminile della società con le prime 300, tornando un po’ alle origini.
Nello stesso mese, gli amministratori della società parteciparono a un’asta presso il Tribunale di Perugia per l’acquisto di due immobili, per farne la nuova sede sociale del sodalizio.
La società si fece più volte portavoce dei malesseri della popolazione organizzando con altre associazioni iniziative come la nascita del Magazzino sociale del 1905; manifestazioni presso le istituzioni per l’abbattimento della disoccupazione come, nel 1902, la richiesta avanzata dal sodalizio al Comune di Gubbio affinché contribuisse alla costruzione del tratto ferroviario tra Umbertide e Terni, che avrebbe consentito l’impiego di forza lavoro locale.
Con l’avvento delle prime istituzioni statali previdenziali, le attività della società subirono dei contraccolpi e l’adesione e la partecipazione da parte dei soci alle attività e alle assemblee calò in maniera significativa, nonostante ciò la società riuscì a rafforzare i propri valori fino ad arrivare ai giorni nostri.
Bibliografia
- M. Vittoria Ambrogi - G. Belardi, La società operaia a Gubbio nella seconda metà dell'Ottocento, Gubbio, Litografia Nova litho 1987