Nel 1859 nacque a Staglieno la Consociazione Operaia Genovese, la cui nascita ebbe l’onore di essere avallata da Giuseppe Mazzini tanto che i soci ebbero il compito, nel 1872, di costituire il picchetto d’onore alla salma dell’illustre personaggio, in occasione dei funerali solenni. Il 20 settembre 1869 la Consociazione operaia aveva intanto assunto il nome di Società di mutuo soccorso operai e giornalieri.

Le attività del sodalizio furono incentrate nella promozione d’iniziative che migliorassero le condizioni di vita e d’istruzione degli operai. Una di queste iniziative riguardò la fondazione di un asilo infantile cittadino a favore di tutti i bambini di Staglieno, non creando differenze tra i figli dei soci e gli altri cittadini.

Nel corso della Grande Guerra, la Società si prodigò affinché le precarie condizioni delle famiglie fossero alleviate attraverso sussidi e sostegno sia economico che morale.

Il periodo fascista segnò la fine delle attività filantropiche, poiché la Società dovette adempiere al volere del Governo e rinunciare al proprio nome cambiandolo in Associazione Dopolavoristica Vittorio Veneto e limitare le proprie attività nella gestione del tempo libero degli iscritti attraverso l’organizzazione di giochi quali la tombola, le bocce e piccole gite fuori porta.

Caduto il Regime, la Società riprese l’antica denominazione e riprese in toto le proprie attività in favore dei soci, incrementandone anche il numero.

Nel 1969, l’intera cittadinanza di Staglieno fu coinvolta nei festeggiamenti per il 120° anniversario della Fondazione della Società di mutuo soccorso; furono intraprese molteplici iniziative a sfondo ludico, ma anche molte di carattere filantropico che permisero alla comunità di stringersi ancora di più attorno a questa istituzione, che per tanto tempo offrì il suo contributo per la crescita culturale e aggregativa di Staglieno.