La società fu fondata ufficialmente il 1° aprile 1872 per intercessione del sindaco di Omegna, il quale affidò un report sui promotori dell’iniziativa al sottoprefetto di Pallanza poiché questi tendeva a gestire e controllare tutte le iniziative di tale genere sul territorio. Al centro delle attività della Soms fu il miglioramento delle condizioni dei propri iscritti sia a livello sanitario che morale.
Nel 1881 la società, riconoscendo nelle Biblioteche ambulanti un servizio per la comunità, decise di creare una biblioteca per i cittadini e di coinvolgere tutta la comunità in tale iniziativa, facendo appello alla generosità di chi poteva contribuire con la donazione di uno o più testi. Il 5 maggio 1900 fu acquistato un terreno sul quale edificare la nuova sede sociale con annesso teatro. Nel 1903 la società fu riconosciuta ai sensi della legge 3.818/1886 e acquisì la personalità giuridica.
Nel 1914 la Società visse una crisi non solo economica, che comportò il cambio di tutti i dirigenti. Una delle prime attività promosse dai nuovi amministratori fu l’adesione alla Federazione Italiana delle Società Operaie, e successivamente si mossero in favore di numerose iniziative cittadine divenendone promotori e sostenitori. Nello stesso periodo, l’assemblea dei soci decise di affittare il teatro sociale ma nel 1915, dopo la disdetta del contrato da parte dell’affittuario, il teatro fu chiuso.
Con l’entrata in guerra dell’Italia molti soci furono richiamati sotto le armi ma le attività della società, seppur in tono minore, continuarono focalizzandosi sull’aiuto alle famiglie dei soci al fronte e contribuendo al centro di raccolta dei bambini che consentiva alle madri di recarsi al lavoro non avendo la preoccupazione di accudire i figli in quelle ore. La società si schierò a fianco dei lavoratori durante il periodo delle lotte sindacali e nel 1919 incentivò l’istruzione partecipando all’invito del Comune a fornire un contributo economico per la nascita di una scuola professionale di disegno che avrebbe agevolato l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro; inoltre, donò dei testi alla biblioteca del Circolo giovanile.
Il 1920 segnò un netto cambiamento nella società, che aprì le iscrizioni anche ai residenti fuori comune e concesse l’iscrizione in blocco dei giovani socialisti, senza il pagamento della quota d’iscrizione per coloro che non avessero compiuto 15 anni. Negli anni ’30 il Fascismo esercitò il proprio potere pretendendo che il sodalizio accettasse come membri alcuni uomini di fiducia. La dirigenza, per eludere il controllo diretto della società che sarebbe scaturito da queste ammissioni, ricordò che all’interno dello statuto era espressamente riportato che la società era aperta agli operai ovvero coloro che svolgevano attività manuali svolte alle dipendenze e che in nessun modo potevano essere accettate altre categorie di lavoratori. In questi anni, la maggiore disponibilità economica permise alla società di aumentare i sussidi previsti per malattie croniche, ma al contempo avviò un maggiore monitoraggio degli iscritti, per evitare che questi non fossero onesti nell’esercitare i propri diritti, in caso di acclarata condotta scorretta le sanzioni previste furono inasprite.
Nel 1928 la società fu chiamata ad aderire all’Ente nazionale cooperazione. Nel 1934 la società accolse i soci della ormai estinta società Sant’Ambrogio, la quale però non fece confluire i propri beni nelle casse del sodalizio e ribadì in più occasioni di voler mantenere una propria autonomia. Durante la guerra, il sodalizio sostenne i propri soci al fronte inviando dei vaglia postali, e la gratitudine dei soldati si manifestò con invii di lettere e cartoline di ringraziamento.
Nel dopoguerra, la società continuò le proprie attività di assistenza ai soci ammalati ma lentamente questa tipologia di attività andò scemando. Nel 1966 l’assemblea, dietro incoraggiamento dei soci più giovani, propose di non dare più in locazione a privati il cineteatro e di gestirlo in maniera diretta, per farlo però bisognò ristrutturarlo per renderlo al passo con i tempi; il 3 febbraio 1967 si tenne l’inaugurazione.
La nascita di un circolo culturale giovanile sostenuto dal sodalizio, che nel 1970 si fuse con il circolo di Crusinallo, pose la società come centro d’aggregazione per tutta la popolazione. Tuttavia, dal 1975 in poi, l’affluenza alle attività culturali organizzate all’interno del cineteatro si ridusse drasticamente. Il 27 marzo 1983 la società aprì le iscrizioni anche alle donne; in realtà, l’assemblea si rese conto che nello statuto, seppur datato, non si faceva espresso riferimento al sesso dei soci, quindi senza neanche ammodernare lo statuto, le donne poterono far parte del sodalizio.
Nel 1986 la stipula di una convenzione tra il Comune di Omegna e la società, stabilì che la visione dei film e di attività culturali per le scuole di primo e secondo grado si svolgessero all’interno del cineteatro sociale. In questo modo, anche le generazioni più giovani poterono avvicinarsi alla storia e ai valori di questa società che tanto ha fatto per lo sviluppo sociale e culturale del proprio territorio.
Bibliografia
- G. Magenes, Solidarietà operaia: la Soms di Omegna, Istituto Ernesto de Martino, Novara, Magia Libri 1992