Il 1° gennaio 1879 a Trezzo sull’Adda (Milano), nacque la Società di mutuo soccorso di Trezzo sull’Adda. La nascita della società fu sostenuta da proprietari terrieri, personaggi di spicco della politica cittadina, appartenenti alla piccola borghesia locale. L’intento principale di questi soci fondatori fu quello di alleggerire la diffusione della pellagra che in quel periodo colpiva fortemente il territorio.
I contadini erano i lavoratori maggiormente afflitti da questa malattia, poiché l’alimentazione basata principalmente sul mais non forniva il giusto apporto delle vitamine necessarie all’organismo. L’incidenza di questo disturbo sulla popolazione era altissimo, tanto da spingere i cittadini più fortunati a creare una rete solidale attraverso la Società di mutuo soccorso.
Alla nascente società poterono iscriversi gli uomini dai 16 ai 50 anni, che fossero in buona salute, attestata da un medico attraverso un certificato, e che avessero una condotta irreprensibile certificata da una lettera firmata da altri due soci. La quota d’ammissione per coloro che avevano dai 18 ai 45 anni di età, fu fissata a 2,50 lire, dai 46 anni in su fu di 3 lire, e la quota mensile fu fissata a 80 centesimi per tutti.
Lo statuto, entrato in vigore dal 1° luglio 1879, suddivise i soci in: “onorari” che con un’unica elargizione di 100 lire divenivano soci onorari perpetui e rinunciavano ad acquisire il diritto di avere accesso ai sussidi; “effettivi”, ovvero coloro che versando i contributi mensili potevano avere accesso ai sussidi per malattia.
La dirigenza era composta da 15 soci regolarmente eletti in assemblea, che rimanevano in carica per 3 anni; fu previsto che tutti i soci potessero votare ma che potessero essere eletti come membri dell’amministrazione solo se alfabetizzati. Lo scopo primario della Società fu: “[…] di soccorrere mediante un giornaliero sussidio quei soci che, per malattia, divenissero impotenti al lavoro; di mantenere la concordia e la fratellanza fra i soci; di promuovere il loro benessere morale ed economico”.
Una tra le prime attività organizzate dalla società fu il trasporto funebre per i soci e per tutti i cittadini, un servizio a pagamento che prevedeva che ogni socio annualmente versasse 40 centesimi in favore del fondo previsto per questa attività. Il servizio era offerto con un costo calmierato, oscillante tra le 8 e le 15 lire. Con la promulgazione della legge n. 3818 del 15 aprile 1886, che regolamentò le Società di mutuo soccorso, il sodalizio decise di rendere ufficiale la propria fondazione e il 19 settembre organizzò una festa in cui riconfermare la fondazione della società; in questa occasione fu modificata la propria denominazione in Società di mutuo soccorso fra gli operai di Trezzo sull’Adda.
Le attività della società, negli anni, si concentrarono soprattutto sull’assistenza tramite sussidi ai soci malati, le iscrizioni furono sempre costanti e ebbero delle inflazioni durante i periodi bellici.
Nel 1929, a 50 anni dalla fondazione, la società contava pochissimi soci, solo 85. L’impegno e il lavoro di ogni socio rimasto permisero al sodalizio d’invertire la tendenza e di garantire, per i festeggiamenti del cinquantesimo anno, il 14 luglio 1929, numerose iniziative e una ricchissima affluenza. Il fascismo comportò dei mutamenti nella gestione della società, infatti, a partire dagli anni ’30 ad ogni assemblea fu presente un delegato della sezione fascista locale; nello stesso periodo il sodalizio dovette fare l’iscrizione alla Federazione Provinciale Milanese Fascista delle Cooperative e Mutue.
Nel 1932 il Comune propose alla Società l’acquisto di un immobile, una chiesa sconsacrata, e il 10 luglio l’assemblea deliberò per l’acquisto; il 6 agosto 1933 la nuova sede sociale fu inaugurata. La seconda guerra mondiale comportò un divario tra i sussidi erogati e le entrate, finché lo scopo di erogare sussidi ai soci ammalati non fu più possibile.
Nel periodo dall’anno 1959 fino al 1971, la società sebbene formalmente aperta, in realtà non eseguì alcuna attività. Nel 1986 il Comune intimò alla società la ristrutturazione dell’immobile della sede, la società stipulò una convenzione in cui donava la sede in comodato d’uso al Comune, a patto che questo provvedesse alla ristrutturazione e alla manutenzione e che la società potesse mantenere due ambienti per lo svolgimento delle proprie attività. Il 1° maggio 1992 l’immobile fu inaugurato e fu reso ufficiale il cambio di destinazione d’uso. Negli anni successivi le attività della società ripresero lentamente, orientandosi soprattutto nell’organizzazione di eventi culturali e d’intrattenimento come l’assegnazione dei sussidi allo studio per gli studenti del territorio più meritevoli, l’organizzazione di concerti lirici, i corsi di fotografia che ancora oggi coinvolgono tutta la cittadinanza.
Bibliografia
- R. Vitale, La Società operaia di mutuo soccorso di Trezzo sull'Adda (1879-2009) storia e immagini, 2. ed., Trezzo sull'Adda, Società operaia di mutuo soccorso, Modulimpianti, Grezzago 2009.