Il 20 novembre 1892 a Motta Santa Lucia (Catanzaro), 60 uomini di vari mestieri si riunirono per costituire la Società operaia di mutuo soccorso di Motta Santa Lucia. Fu redatto lo statuto della società che si componeva di 32 articoli, ma il verbale della riunione fu firmato soltanto da 32 soci fondatori, ovvero solo da coloro che sapevano leggere e scrivere.
Scopo principale dell’attività era quello di: “conseguire il benessere della classe agricola operaia mercé il mutuo soccorso, l’educazione e l’istruzione”. A scopo di istruzione, la società istituì una scuola serale gratuita per i soci.
Nel 1895 la società investì nell’acquisto di terreni per la sepoltura e per l’edificazione di una cappella all’interno del cimitero cittadino.
Durante l’assemblea del 10 settembre 1898, fu deciso di chiedere l’iscrizione del sodalizio al registro delle imprese, al fine di creare le condizioni necessarie per consentire ai soci e agli altri cittadini di lavorare nella propria regione, frenando l’emigrazione, come scritto nel verbale dell’epoca: “Occorre al più presto costituirsi in impresa, dando la possibilità ai fratelli soci operai, ma non solo, di non essere etichettati immigrati; limiteremo così il flusso migratorio e perseguiremo il benessere della comunità nostra”.
Il Tribunale di Nicastro riconobbe alla società la personalità giuridica il 7 febbraio 1903 con la sentenza numero 99.
All’indomani della prima guerra mondiale, l’anno 1922 vide la società impegnata in un’altra iniziativa in favore dei soci: la nascita della cooperativa di consumo. In seguito alla crescita del prezzo del grano, si ritenne opportuno acquistarlo all’ingrosso per poi rivenderlo a un prezzo ragionevole ai soci i quali prestavano servizio gratuito nelle ore libere dal lavoro. Due anni dopo la sua apertura, la cooperativa dovette chiudere anche per via delle rimostranze presentate alla dirigenza da parte dei commercianti alimentari del paese.
Con l’era fascista, la società fu chiamata tramite una missiva pervenuta al presidente in data 20 dicembre 1932, ad aderire alla Federazione nazionale fascista della Mutualità. A tale invito la società non venne meno.
Successivamente al secondo conflitto mondiale, la società contribuì a riavviare la vita della cittadina richiedendo, agli organi competenti, l’istituzione di due scuole in favore della popolazione. L’attenzione per l’istruzione dei soci e dei cittadini fu un pilastro delle attività del sodalizio tanto da concedere in diversi periodi la propria sede per la nascita di scuole teorico-pratiche di vario genere tra cui si ricordano: la scuola di avviamento al lavoro del 1952, e quella di alfabetizzazione informatica nel 2005. La società, nonostante il passare del tempo, continua a dedicarsi all’emancipazione al miglioramento della vita materiale ma soprattutto culturale dei propri soci.
Bibliografia
- Colacino, Fermenti sociali di una Società Operaia di Mutuo Soccorso alle pendici del Reventino, Calabria Letteraria Editrice, Soveria Mannelli 2006.