A Navacchio (Pisa), il 13 luglio 1899, 4 soci fondatori diedero vita alla Società volontaria di mutuo soccorso. Il 27 luglio furono approvati il Regolamento e lo Statuto i quali prevedevano finalità inconsuete per una società di mutuo soccorso, come l’assistenza materiale agli ammalati della città, non solo ai soci, per mezzo di un ambulatorio in cui 2 medici stipendiati dal sodalizio provvedevano a curare chi ne avesse bisogno.
L’assistenza nei confronti dei soci si espresse attraverso il pagamento delle spese mediche e la fornitura a carattere gratuito dei medicinali al socio infermo. Vi erano i soci assistenti i quali versavano alle casse societarie un mensile di 0.25 lire; i soci contribuenti che versavano 0,50 lire; soci benemeriti, che si impegnavano a versare alla società almeno 10 lire annue; i soci onorari, che davano lustro alla società.
Ad aiutare i medici, vi erano i soci assistenti suddivisi in squadre che coprivano turni di 6 ore e che venivano formati attraverso corsi teorico pratici dagli stessi dottori. Per sostenere le spese dell’ambulatorio il sodalizio avviò molteplici campagne di autofinanziamento, organizzando balli, lotterie, fiere.
Nel 1911 i servizi ambulatoriali, visti gli alti costi di gestione, divennero a pagamento con tariffe calmierate per i soci. Nel 1915, durante la Prima guerra mondiale, il sodalizio dovette chiudere alcune delle aree di assistenza sanitaria alla cittadinanza ma aggiunse un’assistenza specifica per i feriti di guerra e attività benefiche a favore delle famiglie di soldati al fronte. Il 20 agosto del 1923 fu formalizzato l’acquisto di uno stabile da adibire a sede sociale.
Dal 1925 la società lentamente perse il suo carattere apolitico allineandosi con i nuovi precetti fascisti abbracciati da alcuni dei suoi nuovi amministratori. In questo stesso anno fu installato un cinematografo nei locali della sede, in maniera da sovvenzionare i lavori di ristrutturazione dell’immobile.
Nel corso della seconda guerra mondiale le attività del sodalizio furono interrotte e tutto il materiale dell’ambulatorio fu suddiviso e nascosto, in maniera da preservarlo da razzie. Alla fine della guerra, nel 1944, la società riportò in vita l’ambulatorio e l’11 ottobre 1944 si tennero le elezioni per il nuovo consiglio direttivo. Negli anni seguenti, si accrebbero le attività dell’ambulatorio, che fu chiamato “Ospedaletto”, poiché forniva alla cittadinanza numerose prestazioni sanitarie.
Con l’entrata in vigore, nel 1978, del servizio sanitario nazionale, l’Ospedaletto non rientrava nei nuovi standard previsti per convenzionarsi con le nascenti USL, e quindi fu chiuso.
La SMS dovette ripianare le perdite e dagli anni ʼ90 si ricominciò con la funzione di base, cioè fornire un servizio di tipo mutualistico ai propri soci, che si i concretizzò nell’erogazione di sussidi in caso di malattia, assistenza agli infermi, e per attività benefiche soprattutto a garanzia dell’infanzia nei paesi più poveri del mondo, attività che ancora oggi porta avanti.
Bibliografia
- F. Ciavattone, La Società volontaria di mutuo soccorso di Navacchio, Ghezzano (PI), Felici 2011