Il 15 dicembre 1907, 74 uomini divennero i soci fondatori della società agricola operaia di mutuo soccorso di Vesignano (Rivarolo Canavese). Pochi giorni dopo, il 22 dicembre nel corso della prima assemblea fu approvato lo statuto ufficiale, composto di ben 78 articoli, che regolavano ogni aspetto della società, in primo luogo le proprie finalità descritte nell’articolo 2: “La società ha per iscopo il mutuo soccorso e la fratellanza degli Agricoltori ed Operai fra di loro e tende a promuovere il benessere, l’istruzione, la moralità, affinché possano cooperare efficacemente al pubblico bene”. All’articolo 21, si prevedeva la nascita di un magazzino sociale volto ad assicurare ai soci e alla cittadinanza l’approvvigionamento di beni essenziali a prezzi vantaggiosi.
Per diventare soci, si doveva versare una tassa di ammissione di 3 lire fra i 15 e i 40 anni, per chi avesse compiuto 41 anni fino ai 60 l’importo era di 5 lire, dal 61esimo anno la quota saliva a 10 lire. La quota associativa mensile fu fissata a 0,50 lire. In caso di malattia, il socio riceveva un sussidio di 0,50 lire al giorno per 30 giorni. Dal 31° al 45° giorno il sussidioera di 0,25 lire.
Nel 1908 la società affittò dei locali per la sede sociale e per l’attività del magazzino sociale, che ebbe molto successo, tanto da ampliare l’offerta dei prodotti in vendita estendendola anche alle sementi e a macchine agricole.
Nel dicembre 1909, con alcuni tomi di agronomia e di agricoltura donati da uno dei soci, si avviò la biblioteca sociale. Fra il 1924 e il 1925, il sodalizio organizzò una sottoscrizione da parte dei cittadini per l’edificazione della nuova scuola.
Con il crescente potere acquisito dal fascismo anche la società conobbe le prime intromissioni del nuovo regime all’interno delle proprie attività e nel corso della riunione del 12 dicembre 1926 queste intromissioni furono ben chiare: l’assemblea fu aperta in presenza di esponenti del partito e in assenza del presidente della società. Negli anni successivi fu ben chiaro che la società era sotto il controllo diretto del regime, infatti per poter ricoprire una carica sociale la norma fu di avere il tesserino di iscrizione al partito fascista e non solo, molte cariche non furono più di tipo elettivo a rinnovate d’ufficio a uno dei funzionari di partito. Nel 1939 la società dovette cambiare denominazione diventando “Società Anonima Cooperativa di consumo”. Allo scoppio della seconda guerra mondiale le attività della società proseguirono con molte difficoltà e nel 1944 la sede sociale fu bruciata da alcuni soldati tedeschi per rappresaglia. Gli anni post conflitto e caduta del regime furono anni di ricostruzione sia materiale, con la ristrutturazione della sede danneggiata, che morale con la restituzione dei propri simboli come la bandiera.
Il 24 agosto 1958 si tennero i festeggiamenti per il 50esimo anno della fondazione della società. il 13 giugno 2005 fu abbandonata la denominazione di Cooperativa di consumo e riacquisita la formula di società di mutuo soccorso con la denominazione di Società Agricola Operaia di mutuo soccorso di Vesignano in questa stessa data fu approvato il nuovo statuto. La società nel corso degli anni sin dalla sua fondazione si è dedicata all’emancipazione della popolazione attraverso attività di istruzione che ancora oggi porta avanti con progetti in collaborazione con le istiutuzioni rivolti alle scolaresche del paese.
Bibliografia
- E. Trucano, La società agricola operaia di mutuo soccorso di Vesignano: nascita e sviluppo di un sodalizio canavesano, 1908-2008, Torino, Pierangelo Pagliotti:, Centro studi piemontesi 2008