Il 1° gennaio 1908 a Serramanna (Cagliari) si istituì grazie all’iniziativa di 21 artigiani del paese la Società di mutua assistenza fra operai e artigiani. L’atto costitutivo della società fu redatto da un notaio il 4 aprile 1908 alla presenza di 37 soci, e in questa stessa occasione fu depositato il testo dello statuto societario composto da 64 articoli.
L’ammissione al sodalizio era consentita a tutti gli artigiani che avessero compiuto i 18 anni e non superato i 50 anni, dietro presentazione di una richiesta al. La tassa d’ammissione era di 2 lire e la quota mensile 1 lira. Il sussidio in caso di malattia fu fissato a 2 lire al giorno per 30 giorni, superati i quali il sussidio si abbassava a 1 lira giornaliera. In caso di morte di un socio, la vedova e i figli avevano diritto a un sussidio una tantum da 0,50 lire.
Il 4 maggio 1913 l’assemblea riunita votò a favore dell’acquisto di un terreno comunale edificabile per erigere la nuova sede sociale, che costruita e accessoriata con un campo di bocce.
Nel 1924 furono introdotte altre modifiche per le quote sociali, il cui importo passò a 5 lire per l’iscrizione e a 1,25 lire da versare come contributo mensile: fu nominato anche un medico sociale stipendiato, il cui compito era di prendersi cura dei soci ammalati.
Nel luglio 1930, la società subì le pressioni del partito fascista, tanto che dovette cambiare denominazione in “Mutua fascista artigiana”. Fu anche modificato lo statuto, il quale prevedeva che il presidente e gli organi di amministrazione venissero designati direttamente dalla Federazione artigiana d’Italia, gestita dal governo fascista.
Con la Liberazione nel 1944, la società fu ricostituita secondo la denominazione originale e i valori iniziali.
Nel secondo dopoguerra, la società perdette le prerogative di assistenza e sostegno ai soci ammalati. Tale compito, infatti, fu lentamente assunto dallo Stato, pertanto la società si dedico ad attività d’intrattenimento per i soci e i cittadini.
Il campo da bocce e l’organizzazione di tornei di vario genere, la nascita di uno spaccio di bibite interno alla sede sociale, contribuirono a far nascere un senso di comunione e aggregazione tra i soci molto forte, tanto da far crescere esponenzialmente le iscrizioni. Durante gli anni ʼ70, si avviarono le trattative con il Comune per la cessione di un’area adeguata, destinata all’ampliamento della sede sociale.
Gli anni ʼ80 segnarono un netto declino delle iscrizioni e un periodo di crisi per la società, che rimase attiva grazie alla tenacia di pochi fedeli soci fino al 2005, quando la società fu invitata a far parte del Coordinamento delle Società di Mutuo Soccorso della Sardegna, con la quale furono stretti proficui rapporti.
Bibliografia
- C. Ferrai,La società di mutua assistenza fra operai e artigiani di Serramanna. Cent'anni nell’archivio, Cagliari, Litotipografia Trudu 2009.