«Tutela del patrimonio storico e culturale delle Società di mutuo soccorso»: una legge il cui titolo esprime l’importanza, e il significato, che l’Amministrazione regionale piemontese attribuisce alle Società del suo territorio, le quattromila esistite e le circa quattrocento ancora in vita rilevate dal censimento fatto dall’Assessorato alla Cultura concluso e pubblicato nel 1989.
Era il 9 aprile del 1990 e la Regione Piemonte emanava la prima legge italiana sul mutuo soccorso, le cui parole hanno un contenuto preciso: tutela richiama alla garanzia di protezione, di difesa; patrimonio manifesta il riconoscerne il valore, la rilevanza; storico manifesta l’attenzione all’importanza di essere ricordato e tramandato; culturale dichiara l’appartenenza alla storia della civiltà.
L’intento per cui è stata pensata e votata la legge è esplicitato nei sei articoli che la compongono: salvare la memoria di un tassello fondamentale della storia della solidarietà tra i lavoratori, ma non soltanto perché venga ricordata bensì perché possa servire a realizzare nuove forme di mutualità rispondenti alle nuove esigenze che si vengono a creare con i cambiamenti sociali.
E per fare questo, oltre alla conoscenza del passato occorrono strutture in cui lavorare e sviluppare anche forme diverse di solidarietà. Ecco allora che la maggior parte degli articoli riguarda gli immobili delle sedi sociali che le Società hanno ricevuto dalle generazioni precedenti di soci e che in gran parte sono di pregio architettonico oltre che di valore sociale. Con appositi capitoli del bilancio regionale vengono quindi previsti contributi per la ristrutturazione, la manutenzione, la creazione di nuovi spazi, il rinnovo di arredi e attrezzature.
E viene anche prevista la creazione del Centro per lo studio e la documentazione delle Società di mutuo soccorso, trasformato poi nel 2001 in Fondazione (soci fondatori la Regione Piemonte e il Coordinamento Regionale delle Società piemontesi), che sarà lo strumento operativo per le attività di divulgazione del mutuo soccorso. Il tutto in collegamento con l’Assessorato regionale alla Cultura che, con la proposta di legge di cui si era fatto promotore, ha avuto il merito di mettere in luce il fatto che le Società di mutuo soccorso sono, oltre che un soggetto sociale, anche un bene culturale.
Successivamente, nell’ottobre 1996 la Regione ha apportato alla legge alcune modifiche suggerite dall’esperienza di sei anni di lavoro, inserendo poche ma significative parole anche nel titolo: Tutela e promozione del patrimonio e dei valori storici, sociali e culturali delle Società di Mutuo Soccorso.
Con la legge del 1990 il Piemonte ha contribuito a porre il mutuo soccorso all’attenzione di altre Amministrazioni regionali, che negli anni successivi hanno legiferato in materia.
In ordine cronologico, Puglia (maggio 1990), Friuli Venezia Giulia (maggio 1993), Liguria (marzo 1994), Lombardia (novembre 1994), Veneto (novembre 1996), Sardegna (ottobre 1997), Umbria (gennaio 2000), Molise (marzo 2000), Marche (ottobre 2004), Basilicata (gennaio 2010), Sicilia (agosto 2012), Abruzzo (novembre 2013), Toscana (ottobre 2014), Lazio (luglio 2016), Calabria (novembre 2016).
Alcune di queste leggi sono state successivamente aggiornate.