Mutuo Soccorso Museo Virtuale

1995

Il mutuo soccorso piemontese va al Parlamento Europeo

La bandiera: per ogni Società di mutuo soccorso l’oggetto più rappresentativo, quello che ne incarna i valori e li diffonde all’esterno. È considerato un oggetto importante e così è stato per l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte quando ha pensato di portare le bandiere del mutuo soccorso nella sede del Parlamento Europeo a Strasburgo.

Sono partite da Torino in ottobre. Erano 28, trasportate con cura perché sono oggetti delicati. Molte di loro con più di cent’anni di vita.

Andando al Parlamento Europeo creavano una continuità ideale con il primo Parlamento Subalpino a Palazzo Carignano, nella cui aula erano state in mostra nel luogo che dal 1938 era diventato Museo nazionale del Risorgimento italiano, il più grande spazio espositivo di storia patria. Una mostra toccante, con cinquanta bandiere allineate una accanto all’altra a testimoniare la storia del mutuo soccorso. Sopra loro, in alto, i vessilli dei lavoratori requisiti dal fascismo, ritrovati nell’Archivio Centrale dello Stato e poi diventati parte dell’allestimento permanente del Museo. Su tutto, un cielo vermiglio: la Nuvola rossa, 400 metri quadri di struttura aerea realizzata dall’architetto Mosso e lasciata per oltre un ventennio ad avvolgere le bandiere operaie.

L’esposizione delle bandiere piemontesi a Strasburgo è stata occasione di incontro con parlamentari europei. I rappresentanti delle Società presenti all’inaugurazione della mostra sono stati ricevuti nella sala Willy Brandt dall’intergruppo parlamentare di Economia Sociale (referente per la mutualità, la cooperazione e l’associazionismo) per un dibattito-confronto sul lavoro svolto dalle Società in passato e su quali vie percorrere in futuro. Parlamentari olandesi, inglesi, spagnoli, francesi avevano potuto conoscere persone che erano l’esempio vivente dei valori mutualistici di cui loro si stavano occupando all’Unione Europea.

Le bandiere portate al Parlamento Europeo sono soltanto una piccola parte delle molte che negli anni sono state conservate, ritrovate, restaurate, acquistate, donate. Segni tangibili di tradizione e continuità, di una solidarietà a tutto campo.

Le Società piemontesi hanno bandiere bellissime, la maggior parte ricamate negli ultimi decenni dell’Ottocento. Sono di stoffa fine, quasi sempre in velluto di seta cremisi o granata, con ricami in filo d’oro che compongono il nome della Società, la data di fondazione, il luogo dove ha sede. E raffigurano attrezzi da lavoro, scrivono parole di sogni da realizzare, disegnano la stretta di mano, quel simbolo che significa solidarietà, fratellanza, e che le Società hanno voluto sui loro oggetti più importanti.

A volte sono mani “vestite” con polsini diversi, uno della tenuta da lavoro dell’operaio, l’altro della camicia del padrone: il segno del mutuo soccorso anche fra persone di ceto sociale diverso.

Oppure portano ricamato un polsino maschile e uno femminile, per indicare che la Società era “d’ambo i sessi”, come ambivano far sapere quelle che ammettevano come socie anche le donne.

Bibliografia

  • Una stretta di mano, le bandiere della solidarietà, Torino, Regione Piemonte, Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali 1993

  • B. Gera - A. Malerba (a cura di), Una strenna di mani, Torino, Centro Studi Piemontesi 1997

Scheda a cura di: Bianca Gera, Stefano Minerdo